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Musica e impegno antifascista. L’opera di Fernando Lopes-Graça. In un libro di Cosimo Colazzo, pubblicato da LIM, presentato in anteprima nazionale a Rovereto alla Biblioteca Civica. Sabato 15 giugno alle 11.

15 Giugno 2019
11:00 ama12:30 pm

Biblioteca Civica “G. Tartarotti”, Palazzo dell’Annona

Rovereto – Sabato 15 giugno 2019 ore 11.00

Presentazione, in anteprima nazionale, del volume

Cosimo Colazzo, Musica e impegno. L’antifascismo e l’opera di Fernando Lopes-Graça, LIM Libreria Musicale Italiana, Lucca, 2019, XVII-272 pp.

Incontro con l’autore e con il testo a cura di Giuseppe Calliari

con un intervento musicale di Cosimo Colazzo e Maria Rosa Corbolini interpreti al pianoforte di opere di Fernando Lopes-Graça

Il libro

Cosimo Colazzo, Musica e impegno. L’antifascismo e l’opera di Fernando Lopes-Graça, LIM Libreria Musicale Italiana, Lucca, 2019, p. XVII+272, prefazione di Mário Vieira de Carvalho, con 2 CD Audio allegati

Un libro su Fernando Lopes-Graça (1906-1994), grande compositore portoghese che attraversa il ‘900 lusitano: la sua opera vasta, originale e profonda; la sua vita di resistente contro la lunga notte del fascismo di Salazar. Lopes-Graça studia il canto popolare contadino perché lì c’è il nucleo di un’identità nazionale alternativa rispetto a quella che il regime impone attraverso la sua propaganda. Lo integra in forme originali nelle sue composizioni. L’analisi delle Melodias Rústicas Portuguesas individua un metodo compositivo che fa reagire insieme diverse cornici culturali, il pre-tonale delle fonti, il linguaggio post-tonale cui aderisce l’autore. Trova basi comuni, suscita laminazioni e sfrangiature: il confine culturale da barriera si fa membrana. L’analisi dei Cinco Nocturnos descrive un linguaggio essenziale, basato su pochi nuclei intervallari generativi che si inscrivono in una scala ottatonica: espressivo di una meditazione e di una solitudine che talvolta divaga in finestre quasi improvvisative. Testimonianza di un’angoscia per la doppia censura che l’autore vive: la solita del regime che lo opprime con provvedimenti che ne limitano la libertà; ma anche quella del Partito Comunista, di cui è parte, che non ammette un’arte troppo autonoma come la sua, lontana dal realismo socialista.

Un quadro culturale composito e complesso: il regime, l’opposizione culturale e politica che Lopes-Graça vorrebbe riunita in un fronte comune antifascista e un più ampio contesto geopolitico che con gli anni ’50 si struttura nei termini della “guerra fredda”. In una tale situazione diventa interessante seguire i rapporti che Lopes-Graça intrattiene verso l’altra parte del mondo lusitano, il Brasile. Infine, l’analisi del Requiem pelas vitimas do fascismo em Portugal, opera che è di memoria dei compagni di lotta che il potere ha abbattuto; ma anche di prospettiva: per la democrazia finalmente conquistata con la Rivoluzione dei Garofani del 1974, progetto che è sempre da confermare e rilanciare.

Risalta, allora, un’intera vita di resistente contro la dittatura in Portogallo, dalla prima detenzione nel 1931 alle varie interdizioni di cui fu fatto oggetto nel corso della sua vita. Risalta il rigore morale, lo sdegnoso rifiuto di ogni lusinga che pure gli fu fatta balenare: un lavoro alla Emissora Nacional, ad esempio, ricusato perché avrebbe dovuto giurare fedeltà al regime e così ripudiare le sue idee antifasciste. Un gigante, in questo senso, che sarebbe stato esaltato come uno dei padri del nuovo Portogallo con la Rivoluzione dei Garofani nel 1974. 

Nondimeno risalta un’opera compositiva vasta, straordinaria, di altissima qualità, per la dimensione creativa, per la profondità della scrittura, per l’immaginazione sonora, per la capacità di controllo tecnico dell’invenzione. Ci troviamo di fronte a un’esperienza che doverosamente va indagata e fatta conoscere più diffusamente. Lopes-Graça è tra i grandi portoghesi del ’900, ma fuori dal suo Paese è poco noto. In Italia è stato sinora pressoché ignorato. Questo libro vuole riempire una grave lacuna perché si tratta di uno tra i maggiori compositori del Novecento.

L’autore

Cosimo Colazzo (1964)è autore di saggi e volumi pubblicati in Italia e all’estero, collaboratore di riviste musicologiche e di filosofia. Docente di Composizione al Conservatorio di Trento, del quale è stato direttore dal 2005 al 2001, dal 2012 è Faculty Member e Artist in Residence della Italian School del Middlebury College negli Stati Uniti. Fa parte dell’équipe di ricerca del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, Núcleo Caravelas, della Universidade Nova di Lisbona. È autore di una vasta produzione compositiva, premiata in concorsi nazionali e internazionali. Le sue composizioni sono pubblicate da Rai Com.

Gli interventi musicali

Fernando Lopes-Graça (1906-1994), Melodias Rústicas Portuguesas – 3° caderno (1979) – per pianoforte a quattro mani

(Canto do São João – Este ladrão novo – Deus te salve, ó Rosa –  S’nhora da Póvoa – Oração de São José – Pastoril transmontano – A Virgem se confessou – Canção de berço – Ó da Malva, ó da Malvinha! – Martírios – Maragato son)

Duo pianistico quattro mani, Cosimo Colazzo – Maria Rosa Corbolini

Fernando Lopes-Graça, Cinco Nocturnos (1959) per pianoforte

(Tranquillo – Misterioso – Lusingando – Sostenuto – Lamentoso)

Pianista Cosimo Colazzo

Gli interpreti

Gli interpreti, negli interventi musicali di quest’incontro, come per il doppio CD allegato al libro, sono: l’autore del volume, Cosimo Colazzo, e Maria Rosa Corbolini.

Maria Rosa Corbolini, nata a Trento, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio della sua città diplomandosi sotto la guida di Maddalena Giese. Si è perfezionata con Bruno Mezzena all’Accademia di Pescara, con Carlo Zecchi al Mozarteum di Salisburgo e con Franco Scala all’Accademia Pianistica di Imola. Ha frequentato inoltre la Scuola di Musica di Fiesole con Dario De Rosa e Amedeo Baldovino, ottenendo il diploma di specializzazione in musica da camera.

Dopo aver vinto numerosi premi in concorsi nazionali ed internazionali, tra i quali il Primo Premio al Concorso Internazionale di Stresa come solista e in duo violoncello pianoforte, il primo premio al Concorso di Interpretazione Pianistica di Messina, il secondo premio al Concorso di Musica Contemporanea di Lecce e al Cata-Monti di Trieste, si dedica principalmente alla carriera concertistica.

Fin da giovanissima suona in duo con il violoncellista Lorenzo Corbolini, con il quale, oltre a tenere concerti per importanti Società e Festivals musicali italiani ed esteri, ha svolto un’intensa attività di ricerca, riscoperta e valorizzazione di autori italiani poco conosciuti. Ha collaborato con il violoncellista Guido Boselli, lavorando con Siegfried Palm e Paolo Borciani. Con Antonella Costa, Adriano Ambrosini ed Edoardo Lanza, fa parte inoltre del Bonporti Piano Quartet, formazione per due pianoforti a otto mani, che propone pagine inusuali del repertorio pianistico dal ‘700 ad oggi. Suona in duo pianistico (pianoforte a quattro mani e due pianoforti) con Cosimo Colazzo e fa parte del MotoContrario ensemble. Dal 1980 è titolare della cattedra di Pianoforte Principale presso il Conservatorio di Trento.


L’incontro è organizzato da:

in collaborazione con:


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Vivere tra due mondi. Transiti e trasformazioni dell’identità. Un incontro con Ernesto Livorni docente alla University of Wisconsin, a cura di Giuseppe Calliari. Con un intervento musicale di Cosimo Colazzo. Alla Biblioteca Civica di Rovereto

7 Giugno 2019
6:00 pm

L’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” si interessa in modo particolare della tematica dell’identità. Lo ha fatto attraverso numerose iniziative organizzate nel corso degli ultimi anni. Una tematica diventata cruciale, in un mondo come il nostro, contraddistinto da un’estrema mobilità, dalla velocità dell’informazione che tende a azzerare i luoghi, le differenze, a svuotare radici e origini. Eppure le identità resistono, indotte magari a mutazioni e trasformazioni.

Ernesto Livorni terrà una relazione e dialogherà con Giuseppe Calliari: sulla condizione della scrittura che si definisce e viene coltivata stando tra due mondi: l’Italia della provenienza e verso cui periodicamente si ritorna, e il mondo ospitante, il nuovo mondo presso cui ci si ritrova a vivere e operare. Ne deriva una scrittura, in lingua italiana o nella lingua acquisita, che Livorni ha indagato criticamente in alcuni suoi testi. Una condizione che egli stesso vive, come critico e soprattutto come poeta. Questa tradizione, variamente stratificata, ha radici lontane: si pensi, ad esempio, al Da Ponte librettista di Mozart che si trasferisce a New York per insegnare Letteratura italiana a Columbia College (oggi Columbia University) dal 1825 alla morte nel 1838.

Nel corso dell’incontro sono in programma anche alcuni interventi musicali tenuti dal pianista Cosimo Colazzo, con brani pianistici di: Vittorio Rieti – Contrasts (1967)- e Cosimo ColazzoSospeso nell’aria (2014), opera, questa, ispirata a una poesia di Ernesto Livorni. Vittorio Rieti è musicista della diaspora ebrea a seguito delle lezzi razziali, vissuto tra una pluralità di mondi, polivoco nelle sue radici culturali: ebreo proveniente da Alessandria d’Egitto, italiano e francese per formazione, e poi, dal 1940, statunitense d’adozione, docente a Queens College a New York.

Ernesto Livorni è Professore Ordinario di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea, e di Letterature Comparate, presso la University of Wisconsin – Madison. Le sue pubblicazioni includono Avanguardia e tradizione: Ezra Pound e Giuseppe Ungaretti (Firenze: Casa Editrice Le Lettere, 1998) e T. S. Eliot, Montale e la modernità dantesca (Firenze: Casa Editrice Le Lettere, 2018). Egli ha anche tradotto in italiano e curato Ted Hughes, Cave-Birds: Un dramma alchemico della caverna (Milano: Arnoldo Mondadori Editore, 2001). Oltre ad essere direttore della rivista L’ANELLO che non tiene: Journal of Modern Italian Literature, Livorni ha pubblicato articoli sulla letteratura italiana medievale, moderna e contemporanea, come pure articoli di letteratura inglese e statunitense, italo-americana e di comparatistica. Livorni ha anche pubblicato tre raccolte di poesie: Prospettiche illusioni (1977-1983) (1987), Nel libro che ti diedi. Sonetti (1985-1986) (1998) e L’America dei Padri (2005; traduzione inglese di Jason Laine: New York: Bordighera Press, 2016). La raccolta Onora il Padre e la  Madre (1977-2010) (Perugia: Aguaplano – Officina del Libro, 2015), che raccoglie le tre raccolte pubblicate ed una nuova raccolta, è stata tradotta in romeno (Craiova: Editura MJM, 2017).

L’incontro in programma costituisce un’opportunità di grande arricchimento culturale e musicale.

Come nasce una composizione? Se ne discute con due compositori, lo spagnolo Francisco M. Quintero e l’italiano Cosimo Colazzo. Con un’introduzione critico-musicologica di Giuseppe Calliari e Marco Russo. Un’iniziativa di Associazione culturale Piazza del Mondo e Scuola Musicale Il Diapason. Sabato 4 maggio a Trento a partire dalle ore 17

4 Maggio 2019
5:00 pma7:00 pm

L’Associazione culturale “Piazza del Mondo” e la Scuola Musicale “Il Diapason” collaborano alla realizzazione di un’iniziativa dedicata alla composizione musicale, e in particolare a quello che possiamo definire il laboratorio del compositore: come nasce un’idea compositiva? Come si tende a darle corpo, struttura, continuità? Come si cala, in questi processi, la specifica personalità di un autore, la sua sensibilità?

Se ne tratta sabato 4 maggio, a partire dalle ore 17, presso l’aula magna della Scuola “Il Diapason” a Trento (Corso Vittorio Veneto 43). L’ingresso è libero.

Il compositore Cosimo Colazzo

Saranno presenti due compositori: lo spagnolo Francisco Martin Quintero, docente di Composizione al Conservatorio di Siviglia e l’italiano Cosimo Colazzo, docente di Composizione al Conservatorio di Trento. I due compositori nel corso dell’incontro dialogheranno con Giuseppe Calliari – scrittore, musicologo, poeta e musicista – e con Marco Russo – musicologo e critico musicale. Inoltre, i due musicologi cureranno un’introduzione all’incontro, per fornire al pubblico un profilo delle attività, del linguaggio, dello stile dei due compositori.

Il compositore Francisco Martin Quintero

Oltre all’incontro, la musica, con opere recenti dei due compositori, per pianoforte e per sassofono e pianoforte. Interpreti Emanuele Dalmaso ai sassofoni, Cosimo Colazzo al pianoforte.

Con quest’iniziativa si vuole proiettare in senso divulgativo la questione rilevante della creatività artistica e musicale, attraverso  due identità artistiche e alcune loro opere.  Come hanno lavorato a costruirle? Quali sensibilità si attivano a livello compositivo, quali sensibilità i due compositori intendono attivare all’ascolto? Ne discutono i critici, gli stessi compositori con il coinvolgimento diretto del pubblico.

Si tratta di un’opportunità di grande arricchimento culturale e musicale. Notizie anche sul sito dell’Associazione Culturale “Piazza del Mondo”: www.piazzadelmondo.it. In particolare alla pagina: http://www.piazzadelmondo.it/wp/archives/1174

Ulteriori Materiali:

Locandina e Programma di sala 

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Per informazioni:

Associazione culturale “Piazza del Mondo”, web: www.piazzadelmondo.it, tel. +39 3803207730; e.mail: segreteria@piazzadelmondo.it

Scuola Musicale “Il Diapason”, web: https://ildiapason.com/, e.mail: ildiapason@ildiapason.com

Francisca. Un’opera, di Cosimo Colazzo e Giuliana Adamo, sul tema dell’identità, dei generi, del potere

6 Dicembre 2018
8:30 pma10:00 pm
Giovedì 6 dicembre 2018, alle ore 20.30, la sala del Palazzo dell’Annona della Biblioteca Civica a Rovereto (Corso Bettini 43) ospita un evento (a ingresso libero) organizzato dall’Associazione culturale “Piazza del Mondo”, dedicato a una nuova opera di teatro musica, work in progress, “Francisca” (libretto di Giuliana Adamo, musica di Cosimo Colazzo), di cui si dà conto in un incontro con gli autori e con una prima rappresentazione musicale.
L’opera segue e sviluppa il tema dell’identità, oggi più che mai di vitale importanza.
L’evento del 6 dicembre prossimo, dal titolo “Francisca: nascita di un’opera”, è stato organizzato da “Piazza del mondo” in collaborazione con ’Associazione culturale MotoContrario e la Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto, e con il sostegno di: Provincia autonoma di Trento, Regione autonoma Trentino Alto Adige, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
Apre l’incontro un’introduzione di Giuseppe Calliari, musicista e scrittore. A seguire gli interventi degli autori: Giuliana Adamo autrice del libretto e Cosimo Colazzo compositore della musica; gli interpreti: Roberto Abbondanza, baritono, L’Inquisitore; Patrizia Zanardi, soprano, Francisca; e i sassofonisti Mattia Grott – sassofono soprano – e Emanuele Dalmaso – sassofono baritono. Si racconta così l’opera, il progetto, quanto realizzato, le prospettive future. Nella seconda parte dell’evento è in programma l’opera, in una sua prima parte, in forma di concerto.
Dopo la performance ci sarà un dialogo con il pubblico per confrontarsi su quanto presentato. Il pubblico esporrà i suoi commenti, riflessioni e offrirà stimoli utili per autori e artisti. L’incontro ha lo scopo, da una parte di presentare quanto si sta ideando e realizzando, dall’altra di ricavare, nella discussione comune, stimoli, riflessioni, aperture utili per procedere nel lavoro creativo.
La rappresentazione definitiva dell’opera in teatro è prevista per l’autunno 2019.
Un’opera in progress, quindi, sul tema dell’identità. Un discorso sul genere, ma anche sul potere. Francisca, contadina, rimasta sola dopo la morte del marito, per sopravvivere si traveste da uomo e lavora a giornata come bracciante. Pota gli alberi con grande maestria. Conquista un suo spazio franco, finché l’equilibrio decade: la sua doppia natura prima ignorata o tollerata ora sconcerta, deve essere punita. L’Inquisitore è investito del giudizio. Tra contrasti, anatemi, ripensamenti, alla fine decanta una considerazione illuminata: che le sia concesso d’essere ciò che si sente. Trova così legittimità la sua identità altra e diversa.
Il potere, in genere cieco e cinico, guarda per una volta oltre di sé e intravvede una prospettiva di riscatto, un’antropologia della diversità, del possibile, dove Francisca e Francisco hanno eguali diritti.
Liberamente ispirato al racconto Correva l’anno 1698 quando nella città accade il fatto memorabile di Maria Attanasio (Sellerio, 1994), il libretto riflette metaforicamente sull’attualità della difficoltà dell’incontro con l’altro, delle differenze di genere, della fuga indiscriminata di fake news che possono uccidere una persona. Solo l’uso sensato di ragione e sentimento è la via percorribile per contrastare il peggio.
L’ingresso all’evento è libero.
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Associazione culturale “Piazza del Mondo”
In collaborazione con Associazione Culturale “MotoContrario” e Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto
Con il sostegno di Provincia Autonoma di Trento, Regione Autonoma Trentino Alto Adige, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
presenta

 

FRANCISCA. Nascita di un’opera

Incontro culturale e concerto
 
Giovedì 6 dicembre 2018, ore 20:30
Biblioteca Civica “G. Tartarotti”, Sala del Palazzo dell’Annona
ROVERETO (Corso Bettini 43)
 
Incontro con
Giuliana Adamo, autrice del libretto; Cosimo Colazzo, compositore; gli interpreti Patrizia Zanardi, Roberto Abbondanza, Mattia Grott, Emanuele Dalmaso. Introduce Giuseppe Calliari
In forma di concerto:
FRANCISCA. Libretto di Giuliana Adamo. Musica di Cosimo Colazzo. Personaggi: Francisca/Francisco – Patrizia Zanardi (soprano); Don Bonaventura Cappello, Inquisitore – Roberto Abbondanza (baritono). Strumenti: Sassofono soprano – Mattia Grott; Sassofono baritono – Emanuele Dalmaso.
 
INGRESSO LIBERO
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Concerto di musica vocale rinascimentale su testi dal Canzoniere di Petrarca a cura del Dipartimento di musica antica del Conservatorio di Trento con Bonporti Antiqua Ensemble, Scuola di Canto Rinascimentale e Barocco del Conservatorio

1 Marzo 2017
8:30 pma10:00 pm

In risonanza tematica con l’appuntamento del mattino in cui Giorgio Ficara, docente di Storia della letteratura italiana all’Università di Torino ha trattato del Canzoniere di Petrarca, è il concerto serale, che si tiene nello stesso giorno di mercoledì 1 marzo, alle ore 20:30, nella bellissima Sala Filarmonica di Rovereto,.   Il concerto consiste di musica vocale rinascimentale su testi di Petrarca ed è   realizzato dal  Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio Bonporti di Trento, coordinato da   Roberto Gianotti,  con il BonportiAntiquaEnsemble e la  Scuola di Canto Rinascimentale Barocco del Conservatorio  (docente   Lia Serafini)

Il concerto è dedicato a musiche di compositori di epoca rinascimentale che hanno utilizzato per le loro opere testi di Petrarca. Il concerto si avvia con autori dell’inizio del XVI secolo come Philippe de Verdelot – francese, ma fiorentino e mediceo d’adozione -, che mette in musica la canzone politica Italia mia, e Bartolomeo Tromboncino, dedito, con le sue frottole, a più intimi e incantati testi (quasi a contrato con una vita, come la sua, che fu, invece, turbolenta). Si procede con la seconda parte del secolo, e con autori quali Claudio Monteverdi, che riesce a saldare la sua prospettiva di vibratile nuova espressività a una poesia che respira il senso dell’individuo moderno; Alessandro Piccinini, autore soprattutto di musica strumentale per il liuto, di cui in programma è una canzona per tre liuti; e Luca Marenzio, già proiettato verso uno stile nuovo, che ricerca un rapporto nuovo con il testo, in ciò sospinto dall’utilizzo della poesia di Petrarca, che sente come radicalmente innovativa, in accordo con la proiezione della sua musica.

L’appuntamento rientra nella serie Sapere e Futuro, incontri tra Scienza e Umanesimo, organizzata e promossa per il 2016-2017 dalla neonata associazione culturale Piazza del Mondo, presieduta dalla professoressa Giuliana Adamo (Trinity College Dublin), con sede a Trento,  inaugurata lo scorso 4 novembre con Vittore Bocchetta (classe 1918), uno degli ultimi sopravvissuti all’inferno nazista; proseguita il 2 dicembre, sempre al MUSE, con il neuroscienziato Gianluigi Gessa (e un concerto di musiche contemporanee, viola e sassofono, con Andrea Mattevi e Emanuele Dalmaso);  quindi il 16 dicembre, al liceo Rosmini di Rovereto, con lo storico Mario Isnenghi (e un concerto dedicato a musica e Grande Guerra tenuto dal pianista Cosimo Colazzo); e ancora il 20 gennaio, al Muse, con il fisico Eugenio Coccia tra gli scopritori delle onde gravitazionali; seguito il 24 febbraio dalle riflessioni sui pregiudizi dell’antigiudaismo discussi da Giuliana Adamo e Ugo Morelli (con in parallelo un concerto sax e pianoforte con musiche di autori ebrei perseguitati, sax Emanuele Dalmaso e pianoforte Cosimo Colazzo).

La manifestazione  – realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e di Rovereto e della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige; alla  collaborazione con l’Associazione Culturale MotoContrario, il MUSE, l’Associazione filarmonica di Rovereto, la Bibliteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto;  e al patrocinio del Comune di Rovereto, del Museo Storico Italiano della Guerra e dell’Accademia Roveretana degli Agiati; media partner Corriere del Trentino – ha come obiettivo quello di divulgare il sapere, offrire spunti, intessere relazioni, soprattutto a vantaggio del futuro dei giovani,  grazie all’intervento di studiosi ed esperti delle discipline più diverse.

Concerto di Emanuele Dalmaso e Cosimo Colazzo con musiche di autori ebrei perseguitati, ridotti in campo di concentramento o costretti al dispatrio

25 Febbraio 2017
8:30 pma10:00 pm

Riflettere, ricordare, indagare e discutere sul tema dell’antigiudaismo:  lo si può fare anche in musica  proponendo le opere di autori ebrei, nati, cresciuti, formatisi  in Europa  che  sono stati perseguitati  per le loro origini:  differenze culturali e di religione  sono diventate, nel loro caso, leve per politiche di violenta pulizia  etnica.

E’ quanto fa il concerto che propone il duo composto da Emanuele Dalmaso (sassofono) e Cosimo  Colazzo, in programma nell’ambito della rassegna “Sapere e futuro” organizzata dall’Associazione culturale “Piazza del Mondo”,  sabato 25 febbraio alle ore 20.30 alla Sala Filarmonica di Rovereto.

Già il giorno precedente (venerdì 24 febbraio) si è parlato di antigiudaismo in un incontro culturale  tenuto al mattino (ore 10.30) presso l’Aula Magna del Liceo Vittoria e nel pomeriggio (alle 17) presso la Biblioteca Civica di Rovereto, con Giuliana Adamo docente presso il Trinity College di Dublino e Ugo Morelli professore all’Università di Bergamo.

Il concerto del Duo Dalmaso-Colazzo (sabato 25 febbraio, Rovereto, ore 20.30, Sala Filarmonica)  indaga il tema dell’antigiudaismo attraverso la musica e le  opere di autori ebrei perseguitati dal nazismo, deportati e uccisi, o costretti alla fuga e all’esilio. Significativamente reca il titolo “La cenere e i dispersi” a ricordare quanti furono soppressi, resi cenere dispersa agli elementi, o privati di ogni diritto di cittadinanza, costretti alla fuga, al dispatrio, all’esilio per evitare una fine segnata. Si va da Erwin Schulhoff, che, ebreo di idee comuniste, fu internato in un campo di concentramento in Germania, dove morì presto di stenti e malattia; a Paul Dessau, che riparò negli Stati Uniti, per poi, nel dopoguerra rientrare in Germania, nella Germania dell’Est orbitante intorno all’Unione Sovietica, e qui compositore di punta anche per la collaborazione con Bertolt Brecht; da Darius Milhaud, che, di cultura ebraica, compositore assai noto, lascia la Francia occupata per trovare ospitalità negli Stati Uniti (come altri intellettuali, studiosi, artisti, scienziati provenienti dall’Europa); a Bernhard Heiden (in origine dal cognome Levi) che negli Stati Uniti troverà stabile riparo insegnando composizione all’Indiana University; al caso di Paul Ben-Haim (nato Paul Frankenburger), di cultura tedesca, che, probabilmente prefigurando l’apocalisse, lasciò la Germania nel 1933, per coltivare l’idea e il sogno dello stato ebraico in Palestina.

I due eventi in programma dedicati al tema dell’antigiudaismo – incontro culturale e concerto – rientrano nella serie Sapere e Futuro, incontri tra Scienza e Umanesimo, organizzata e promossa per il 2016-2017 dalla neonata associazione culturale Piazza del Mondo, presieduta dalla professoressa Giuliana Adamo (Trinity College Dublin), con sede a Trento,  inaugurata lo scorso 4 novembre con Vittore Bocchetta (classe 1918), uno degli ultimi sopravvissuti all’inferno nazista; proseguita il 2 dicembre, sempre al MUSE, con il neuroscienziato Gianluigi Gessa;  quindi il 16 dicembre, al liceo Rosmini di Rovereto, con lo storico Mario Isnenghi; e ancora il 20 gennaio, al Muse, con il fisico Eugenio Coccia che ha incantato la platea con le onde gravitazionali. La manifestazione  – realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e di Rovereto e della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige; alla  collaborazione con l’Associazione Culturale MotoContrario, il MUSE, l’Associazione filarmonica di Rovereto, la Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto;  e al patrocinio del Comune di Rovereto, del Museo Storico Italiano della Guerra e dell’Accademia Roveretana degli Agiati; media partner Corriere del Trentino – ha come obiettivo quello di divulgare il sapere, offrire spunti, intessere relazioni, soprattutto a vantaggio del futuro dei giovani,  grazie all’intervento di studiosi ed esperti delle discipline più diverse.

L’ingresso agli eventi di Sapere e futuro (incontri culturali e concerti) è libero

Gli interpreti del concerto

Emanuele Dalmaso, sassofonista

Emanuele Dalmaso si è diplomato in Saxofono al Conservatorio di Musica di Trento con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore. Risulta attualmente attivo sia come didatta che come interprete. All’attività stabile di insegnamento presso la Scuola Musicale ‘Il Diapason’ di Trento, affianca interventi in altre prestigiose istituzioni (seminari sulle tecniche contemporanee per il sassofono al Conservatorio di musica di Trento, masterclass di Sassofono per l’Accademia estiva internazionale di Lasino). Come musicista, risulta particolarmente attivo nel campo della musica contemporanea: ha avuto modo di eseguire molte opere di compositori di caratura internazionale (C. Colazzo, M. Graziani, A. Ghidoni, G. Klauer, F.M. Quintero…) in prima assoluta sia come solista che come membro del MotoContrario Ensemble. Membro del Duo ‘To B.E. 2’, saxofono e live electronics, per cui collabora con Raul Masu, ha recentemente pubblicato il CD ‘UP’ per l’etichetta Liarss, e membro di MotoContrario, collettivo di interpreti e compositori che ha come obbiettivo la diffusione e l’approfondimento di tematiche relative al panorama musicale contemporaneo e novecentesco, Emanuele Dalmaso suona ance sintetiche Légère. 

Cosimo Colazzo, compositore e pianista

Cosimo Colazzo, nato a Melpignano (Lecce) nel 1964, compositore, pianista, direttore d’orchestra, è autore di una vasta produzione, premiato in concorsi nazionali e internazionali. La sua musica è stata eseguita in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Giappone, ed è pubblicata da Rai Trade – Contemporary. Sue opere sono state premiate in Concorsi nazionali e internazionali di composizione. Come pianista ha tenuto concerti in Italia, in vari paesi europei, negli Stati Uniti, impegnato sulle letterature del ‘900 e contemporanee. È membro dell’équipe di ricerca del CESEM, Centro de Estudos de Sociologia e Estética Musical, della Universidade Nova di Lisbona ed autore di saggi e volumi pubblicati in Italia e all’estero. Attualmente è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento. Dello stesso Conservatorio è stato direttore dal 2005 al 2011. È  Faculty Member e artist in residence, a partire dal 2012, presso la Italian School del Middlebury College, negli Stati Uniti.

Un incontro culturale sul tema dell’antigiudaismo con i professori Giuliana Adamo (Trinity College Dublin) e Ugo Morelli (Università di Bergamo)

24 Febbraio 2017
10:30 ama12:00 pm
5:00 pma6:30 pm

Per “Sapere e futuro”, manifestazione organizzata dall’Associazione Culturale “Piazza del Mondo”, che da novembre dell’anno scorso dispiega il suo programma articolato tra incontri di studio e concerti, è la volta di una coppia di eventi su un tema problematico e spinoso che attraversa l’Occidente carsicamente. Si parla di antigiudaismo in un incontro culturale (in programma venerdì 24 febbraio, al mattino all’Aula Magna del Liceo Vittoria a Trento, e nel pomeriggio alla Biblioteca Civica di Rovereto); mentre un concerto (in programma sabato 25 febbraio alle ore 20.30 alla Sala Filarmonica di Rovereto) presenta musiche di autori ebrei perseguitati, che hanno trovato la morte in campo di concentramento o sono fuggiti, costretti al dispatrio.

Ci soffermiamo qui sull’incontro culturale che si tiene Venerdì 24 febbraio  e si presenta in due differenti declinazioni:  al mattino, alle 10.30, nell’Aula Magna del Liceo Vittoria  di Trento, rivolto elettivamente all’ambiente scolastico, a studenti e professori,  e poi, nel pomeriggio dello stesso giorno,  alla Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto, per un pubblico più vario e articolato. In entrambi casi l’incontro è guidato da due studiosi riconosciuti rispetto al tema: Giuliana Adamo (docente al Trinity College Dublin) e Ugo Morelli (professore all’Università di Bergamo).

I due studiosi dialogheranno sul tema cruciale dell’antisemitismo.L’occasione di questo incontro nasce dalla recente pubblicazione in Italia della traduzione di un testo americano che sta facendo molto discutere oltreoceano e in Europa: Antigiudaismo. La tradizione occidentale (dello storico David Nirenberg, 2013), tradotto da Paolo Cherchi e Giuliana Adamo e uscito da Viella nel 2016. Si tratta di una sofferta, affascinante e inquietante ricostruzione di oltre due millenni di storia, che privilegia la continuità delle idee e delle pratiche antigiudaiche rispetto alle fasi di rottura. Un grande affresco, dalle origini ad oggi, della parabola d’odio contro gli ebrei che, per Nirenberg, è componente costitutiva del pensiero occidentale.

Ugo Morelli, professore presso l’Università di Bergamo

Giuliana Adamo e Ugo Morelli dialogheranno sui temi trattati nel libro di Nirenberg – che vanno dagli antichi Egizi alla Shoa, passando per San Paolo, Shakespeare, Voltaire, Marx (tra i tanti)  – e  sui problemi che essi suscitano tutt’oggi: a molti dei quali non c’è (forse) risposta. Un viaggio sul perché e sul come del farsi della nostra identità occidentale e dei suoi falsi miti.
Un incontro che invita alla riflessione per vincere i pregiudizi che oggi, come sempre, ci assediano e avviliscono anche e soprattutto (e questo è gravissimo) a nostra insaputa. Un’occasione da non perdere nel nostro tempo problematico in cui tutti siamo chiamati a dire no ad ogni tipo di indifferenza.

Ricordiamo quanto accadrà il  giorno successivo, sabato 25 febbraio, sempre nell’ambito della rassegna “Sapere e futuro”, in risonanza tematica con quanto trattato nell’incontro culturale, alla Sala Filarmonica di Rovereto, alle 20.30, un concerto dal titolo “La cenere e i dispersi”, tenuto dal duo Emanuele Dalmaso (sassofono), Cosimo Colazzo (pianoforte), con musiche di autori ebrei, che sono stati perseguitati dal nazismo, morti in campo di concentramento (come Ervin Schulhoff), o fuggiti fuori d’Europa (come Darius Milhaud, Bernhard Heiden, Paul Dessau, che ripararono negli Stati Uniti), o che, prefigurando l’apocalisse, lasciarono la Germania per coltivare l’idea e il sogno dello stato ebraico in Palestina (come Paul Ben-Haim, che, formatosi ai linguaggi della tradizione colta europea, musicalmente volle seguire certi rami popolari ebraici, innervati di una storia nomade e di accenti medio-orientali).

I due eventi in programma rientrano nella serie Sapere e Futuro, incontri tra Scienza e Umanesimo, organizzata e promossa per il 2016-2017 dalla neonata associazione culturale Piazza del Mondo, presieduta dalla professoressa Giuliana Adamo (Trinity College Dublin), con sede a Trento,  inaugurata lo scorso 4 novembre con Vittore Bocchetta (classe 1918), uno degli ultimi sopravvissuti all’inferno nazista; proseguita il 2 dicembre, sempre al MUSE, con il neuroscienziato Gianluigi Gessa;  quindi il 16 dicembre, al liceo Rosmini di Rovereto, con lo storico Mario Isnenghi; e ancora il 20 gennaio, al Muse, con il fisico Eugenio Coccia che ha incantato la platea con le onde gravitazionali. La manifestazione  – realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e di Rovereto e della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige; alla  collaborazione con l’Associazione Culturale MotoContrario, il MUSE, l’Associazione filarmonica di Rovereto, la Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto;  e al patrocinio del Comune di Rovereto, del Museo Storico Italiano della Guerra e dell’Accademia Roveretana degli Agiati; media partner Corriere del Trentino – ha come obiettivo quello di divulgare il sapere, offrire spunti, intessere relazioni, soprattutto a vantaggio del futuro dei giovani,  grazie all’intervento di studiosi ed esperti delle discipline più diverse.

L’ingresso è libero, sia agli incontri culturali che al concerto.

I protagonisti dell’incontro culturale sul tema dell’Antigiudaismo

Giuliana Adamo, docente presso il Trinity College di Dublino. Pic Paul Sharp/SHARPPIX

Giuliana Adamo, laurea in Filologia italiana, phd in teoria della letteratura e linguistica, insegna alla School of Literatures, Languages and Cultural Studies del Trinity College dell’università di Dublino. Tra le sue pubblicazioni: L’ultimo dono di Quetzalcoatl. Viaggio intorno al cioccolato e divagazioni (2001), Metro e ritmo nel primo Palazzeschi (2003), La parola scritta e pronunciata. Nuovi saggi sulla narrativa di Vincenzo Consolo (2006), Luigi Meneghello. Volta la carta la ze finia. Biografia per immagini (2008), Paolo Cherchi. Erudizione e leggerezza. Saggi di filologia comparativa (2012), Vittore Bocchetta. Una vita contro. Ribelle, antifascista, deportato, esule, artista (2012), L’inizio e la fine. I confini del romanzo nel canone occidentale (2013), About Umberto Eco (2015).

Ugo Morelli, professore all’Università di Bergamo

Ugo Morelli, laurea in Scienze Politiche, è professore di  Scienze umane e sociali all’università di Bergamo. Esperto nell’analisi delle relazioni asimmetriche, del conflitto e del potere. Tra le sue pubblicazioni: Incertezza e Organizzazione. Scienze cognitive e crisi della retorica manageriale (2009), Mente e Bellezza. Arte, creatività e innovazione (2010), Mente e Paesaggio. Una teoria della vivibilità (2011), Contro l’indifferenza (2013), Il conflitto generativo (2014), L’anima della macchina. Verso un essenzialismo emergente nel rapporto tra architettura e paesaggio (2014).

Gianluigi Gessa, farmacologo e neuroscienziato, parla di dipendenze. Al MUSE venerdì 2 dicembre, alle 10. Di seguito, alle 11, un concerto di Dalmaso e Mattevi con musiche contemporanee e del ‘900

2 Dicembre 2016
10:00 ama12:00 pm

piazza-del-mondo-pubblicita-dicembre-ottimizzato-archiviabileIl secondo appuntamento del programma di ‘Sapere e futuro’, manifestazione promossa dall’Associazione ‘PIazza del Mondo’, è dedicato al tema delle dipendenze.

Un tema complesso, che dirama le sue implicazioni in tante direzioni, dal campo sociale, a quello giuridico, a quello medico, delle neuroscienze e della farmacologia.

Qusti ultimi importanti punti di osservazione, che riguardano soprattutto le scienze, sono richiamati richiamati nell’incontro culturale che è in programma venerdì 2 dicembre al MUSE, Museo delle Scienze a Trento, a partire dalle ore 10.

Uno scienziato spiegherà i complessi meccanismi che nel cervello si attivano nei contesti delle dipendenze. A intervenire è Gianluigi Gessa, professore emerito dell’Università di Cagliari: un neuropsichiatra e farmacologo di fama mondiale, attivo tra Stati Uniti e Italia, protagonista della ricerca sul funzionamento del cervello.

Gessa spiega l’universo composito delle dipendenze che include cibo,  alcol, sostanze stupefacenti,  gioco d’azzardo. Il cervello ha le sue droghe endogene che produce naturalmente e senza le quali non potremmo vivere. Le sostanze assunte esternamente ne condizionano e alterano il funzionamento. Lo scienziato fa comprendere come quelle sostanze agiscono, come reagisce il cervello, il perché della dipendenza. Spiega perché è necessario evitarle, senza  pregiudizi moralistici,  ma con la chiarezza dei fatti, mostrando come  funzionano scientificamente il cervello e le sostanze che intervengono sui neurotrasmettitori. Un viaggio affascinante dentro il cervello umano.

Gessa, docente di Neuropsicofarmacologia e direttore del Dipartimento di Neuroscienze all’Università di Cagliari, responsabile del gruppo italiano sullo studio delle dipendenze da droghe e da farmaci, ha lavorato al National Institutes of Health di Bethesda (Maryland) diretto da Bernard Beryl Brodie e allo Scripps Research Institute di La Jolla (California) prima del ritorno  in Italia.

A seguire, alle ore 11:00 si tiene un concerto nella stessa sala del MUSE con due giovani e affermati musicisti, Andrea Mattevi alla viola e Emanuele Dalmaso ai sassofoni, che propongono un programma di musiche nuove e di improvvisazioni.

Di seguito il programma della giornata, che prevede l’incontro culturale e di seguito il concerto.

VENERDÌ 2 DICEMBRE 2016

Trento | MUSE, Museo delle Scienze, Sala Conferenze – Corso del Lavoro e della Scienza 3


10:00  | STORIA E MITO DELLE DIPENDENZE: DROGA, CIOCCOLATO, GIOCO D’AZZARDO

Conferenza di Gianluigi Gessa, Professore Emerito (Università di Cagliari)


11:00  | Concerto > MUSICHE NUOVE E IMPROVVISAZIONI

Emanuele Dalmaso (sassofoni) – Andrea Mattevi (viola)


gessa-gianluigi

Un neuropsichiatra e farmacologo di fama mondiale, attivo tra Stati Uniti e Italia, protagonista della ricerca sul funzionamento del cervello, spiega l’universo composito delle dipendenze che include cibo,  alcol, sostanze stupefacenti,  gioco d’azzardo. Il cervello ha le sue droghe endogene che produce naturalmente e senza le quali non potremo vivere. Le sostanze assunte esternamente ne condizionano e alterano il funzionamento. Lo scienziato fa comprendere come quelle sostanze agiscono, come reagisce il cervello, il perché della dipendenza. Spiega perché è necessario evitarle, senza  pregiudizi moralistici,  ma con la chiarezza dei fatti, mostrando come  funzionano scientificamente il cervello e le sostanze che intervengono sui neurotrasmettitori. Un viaggio affascinante dentro il cervello umano.

Gessa, docente di Neuropsicofarmacologia e direttore del Dipartimento di Neuroscienze all’Università di Cagliari, responsabile del gruppo italiano sullo studio delle dipendenze da droghe e da farmaci, ha lavorato al National Institutes of Health di Bethesda (Maryland) diretto da Bernard Beryl Brodie e allo Scripps Research Institute di La Jolla (California) prima del ritorno  in Italia. 

Ingresso libero

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INFO: segreteria@piazzadelmondo.it


File di promozione degli eventi di venerdì 2 dicembre 2016filetype-jpg-icon

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