Pubblicato il secondo volume della collana Risonanze di edizioni Milella, atti di una giornata di studio organizzata dall’Associazione Piazza del Mondo dedicata a Vincenzo Consolo. Gli studiosi più accreditati dello scrittore ne approfondiscono opera, scrittura, linguaggio, temi, linee d’impegno. Per considerare il senso attuale di un’esperienza che richiama alla responsabilità, verso arte, letteratura, scrittura e verso società e politica

L’Associazione Culturale Piazza del Mondo, tra i vari livelli del suo intervento culturale, propone, in polifonica coerenza, anche l’impegno per pubblicazioni, che va realizzando da alcuni anni, collaborando con editori quali Armando (Roma), Castelvecchi (Roma), ESE (Università del Salento), Milella. Il rapporto con Milella, storico editore con sede a Lecce, è recente e si concretizza ora con un secondo volume, che viene compreso nella collana “Risonanze” diretta da Cosimo Colazzo.

Il volume reca il titolo, “Ritrovare Vincenzo Consolo. Storia, memoria e attualità nella sua opera”, ed è curato da Giuliana Adamo, con una premessa di Giulio Ferroni. Raccoglie scritti di Giuliana Adamo, Sebastiano Burgaretta, Luigi Camarilla, Miguel Angel Cuevas, Rosalba Galvagno, Nicolò Messina, Dario Stazzone (Edizioni Milella, Lecce, 2024, 144 p., ISBN 9788833290515).

Il libro è pubblicato con il contributo del Ministero della Cultura, Direzione Generale Educazione Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della Cultura.

Si tratta di accreditati studiosi dello scrittore siciliano, spesso sodali e amici di avventure culturali. Il libro raccoglie gli interventi che si sono tenuti a Rovereto per una giornata di studi organizzata dall’Associazione Culturale Piazza del Mondo, dal titolo “Scrittura e impegno civile. Nel decennale della morte, Vincenzo Consolo e la sua eredità” (23-24 Novembre 2022. Biblioteca civica G. Tartarotti di Rovereto, Sala Multimediale).

Cosa emerge dal volume come nucleo qualificante di senso? La complessità della figura di scrittore di Vincenzo Consolo, che propone di vivere il mondo-linguaggio come una trama che bisogna sondare, guardare criticamente, disarticolare nel mentre si costruisce. Il mondo-linguaggio è segnato dal potere. E quindi bisogna saper entrarci, evitando di cedere alle illusorie certezze dell’evidenza, abitarlo con sensibilità, scoprire nella memoria il nascosto, nella storia il tacitato, e, guardando all’oggi, minando il senso comune e ogni imposizione. Un’attività di resistenza che non può essere semplcistico rifiuto, che deve ordinarsi alla logica della complessità. ‘Ritrovare Consolo’, allora, significa questo. Cercare, in un mondo che ha smarrito la capacità di osservare le cose criticamente e autonomamente per performare secondo le attese, sempre più veloce e superficiale, il valore, invece, della scelta, della riflessione, della creatività autonoma.

Dal libro emerge l’importanza attuale di un’esperienza forse inattuale, ma essenziale proprio oggi, e che invita alla responsabilità verso arte, letteratura, scrittura e verso società e politica.