Libretto


La locandiera, Musicape e il giovin signore

Opera comica

Libretto di Giuliana Adamo | Musica di Cosimo Colazzo


© 2020/2023      Giuliana Adamo (autrice del libretto) – Cosimo Colazzo (compositore della musica) – SIAE – Roma

℗ 2020/2023      Piazza del Mondo, Associazione culturale – Rovereto – segreteria@piazzadelmondo.it – www.piazzadelmondo.it


Ricordando Maria Lai


PERSONAGGI

LEI – La locandiera – Soprano

LUI – Il giovin signore – Basso

MUSICAPE – Voce recitante


Interno: una sala-tinello con un tavolo circondato da poche sedie, uno scaffaletto con libri e liquori, qualche poltrona.  Su una spalliera è riposto malamente  un giubbotto militare. In un tavolinetto sul fondo/o sullo scaffaletto è poggiato un Pinocchio di legno.

Luce soffusa.

Sul leggio sopra il tavolo è aperto un quaderno A4 , sulla cui copertina, rivolta al pubblico, si legge il titolo: CONTRATO [scritto a mano, a grandi lettere, e con l’aggiunta seriore, correttiva della  seconda ‘t’ da parte di una mano diversa laddove mancava].

Un uomo giovane, con lunghi capelli scarmigliati, vestito con felpa e in scarpe da tennis, una vistosa collana simil-rosario appesa al collo, cammina  chiassosamente avanti e indietro. In un angolo, silente e racchiusa in se stessa, come se dormisse, Musicape.

LUI

(con fare stupidamente entusiasta, fregandosi le mani)

Cloppete, Cloppete, Cloppete, Clò

Perepe, Perepe, Perepe, Pè

Chi fa per sé fa per tre.

Perepe, Perepe, Perepe, Pé

(Si avvicina allo scaffale, prende due libri, uno dopo l’altro, dalla medesima sezione di poesia, ne legge i titoli a voce alta)

Allegria dei naufragi con prefazione,

chapeau!,

del Mascellone…

Il porto sepolto

Ma guarda un po’ te,

ma guarda un po’ te!

Son proprio i librini

che fanno per me…

Perepe Perepe Perepe Pè

(Inciampa, cade per terra, batte la testa. Si siede a terra, cercando di rialzarsi, si  tocca la testa con aria confusa e scocciata)

… Ohi Ohi Ohi

qual mai fracasso!

Vedo almeno cinque stelle!

Ohi Ohi Ohi

che gran dolor!

MUSICAPE

(ape che leggera ronza nell’aria e osserva le azioni degli umani, curiosissima, allegra, pungente)

Ah ah ah

Ma che succede,

chi è cascato…?

Guarda, guarda..

ma che  tipo!!

Raro, strambo e strampalato!

… pare tonto e coglioncione

chissà chi  mai sarà!

… Come è maldestro!

… Quanto è gradasso!

… Che gran grullone!

Ohhh che bel, che bel, che bel,

l’è che andare sul cammel …

… Sta a veder

che or or m’aspetta

un grande spasso!

(E lo punge sul naso col suo pungiglione)

LUI

(inviperito, caccia un urlo)

Ahhh!

Dannazione!

(Entra con passo fiero la locandiera)

LEI

(trattenendo una risata, si avvicina, si inchina verso di lui, simulando un sorriso comprensivo)

Ooohhh!

Signore!

Come sta?

Lei mi pare un po’ contratto,

tetro, livido, ingrugnato

e col naso assai arrossato!!

Posso offrirLe una tisana,

che per tutti…

è un toccasana?

LUI

(irritato per essere stato colto per terra da una donna bella e giovane, si rialza sdegnoso, si gratta il naso, poi  afferra e stappa la penna, si siede al tavolo guardando il foglio bianco del ‘contrato’, apprestandosi a scrivervi la parola del giorno e canticchia per darsi un’aria disinvolta)

Tramputòn, Tramputèn 

Tramputìn Tramputàn…

Sto benon!…

Che sta a di’…?

Ma ti sembra…

ch’io sia tipo da tisana?

Me ne frego totalmente

dei toccasana della gente!

Tagliam corto!

Su su su

a me, ora, il Porto

e niente più.

LEI

(dirigendosi verso lo scaffaletto dei liquori)

Glielo apro qui all’istante!

Un momento solamente…

LUI

(sopreso e furibondo)

Cheee????

Siete voi una maldicente?

No! No! Noooo!

Per carità!

Se lo apre mi rovina

sol se chiuso trionferò!

MUSICAPE

(ridendo, svolazzando divertita, prendendolo in giro rivolta al pubblico)

Ma che dice?!

Che bofonchia?!

Blaterando rutta e sputa;

urla sparla, si scompiscia

… Ma com’è che è qui arrivato

‘sto bizzarro mentecatto?

LEI

(sarcastica, tra sé)

Poveretto…

Or or delira

sembra proprio tutto fatto…

Oh gran ciel!

Oddio che sfiga!

Maledizion!

Che mestieraccio:

questi pazzi tutti a me!

MUSICAPE

(felice, con voce trillante)

Meno mal c’è la donzella

brava, in gamba e pure bella…

Lo contrasta, frena e imbriglia

se no… sai che parapiglia!

LUI

(con sguardo vaneggiante incrocia Pinocchio, a cui sorride identificandosi con esso)

Ah ah  ah ah!

Qui comincia una gran pacchia!…

Quel grillaccio forsennato

che cretin, barbuto e grasso

ben si crede un gran Sultàn,

Grazie a me… più trillerà!

Ah ah ah ah!

(Con violento sbalzo umorale, ora determinatissimo e pensoso davanti al ‘contrato’, con la penna in una mano, toccandosi la testa e grattandosi il naso con l’altra, si accinge a scrivere ripassando prima la sua grammatica)

Dunque…

in ‘cuore’ ‘q’ ci vuole

in ‘qui, quo, qua’ l’accento va;

lo diceva Zietta Più

ed io non me lo scordo più!

MUSICAPE

(divertitissima, tappandosi le orecchie, parodizzando gli errori di fonetica e lessico)

Ape Regina!

che crassa ignoranza!

Tal corbellerie

fan sbellicare

a crepapancia!

‘q’ per ‘scuola’

‘peto’ per ‘petto’

‘cacca’ per ‘caccia’

‘baco’ per ‘bacio’.

E poi ancora…

‘straferito’ per ‘trasferito’…

‘carfrocio’ per ‘carciofo’.

Ma su tutti…

W  i ‘fuochi di dentrificio’ e

i ‘fuchi d’artificio’!!

Ah ah ah

chi più sbaglia

meno sa!

LUI

(continuando, concentratissimo, aggrotta la fronte per lo sforzo mnemonico)

Ah… poi…com’era?

‘C’ con ‘I’ , ‘C’ con ‘E’ uguale  ‘ci cie ce’

‘C’ con ‘O’, ‘C’ con ‘A’ uguale ‘co ca ca’

LEI

(sorridendogli ironica e fintamente sorniona)

Dunque…allora…

la Coca vuole,

mio Signore?…

LUI

(con occhi spalancati, fuori dalle orbite, tirando su col naso e toccandoselo con un dito)

No, No, NOOO!

Che velleità!

Per oggi…

ho dato già!!

LEI

(tra sé, spazientita e furente)

Dei del cielo

mi aiutate!

… Prima che gli riempia

il sedere di pedate!!

MUSICAPE

(con aria vezzosa, capricciosa, infervorata)

Sì, sì, sì!

Dai che le piglia!

Gli rendiamo la pariglia!!

LEI

(sorridendogli falsa)

…Marialuisa… [cedronella]

la volete….

mio Signore?

LUI

(con espressione di gioia beota)

…Uhmmmmm..Uhmmmm Uhmmmm

…Soda… Bianca …e tutta mia???

LEI

(sfrontata, sarcastica)

Densa, mora e senza soda

LUI

(indietreggiando con aria schifata e con la penna che gli macchia le dita di inchiostro nero)

No! No! No!

per carità!

Mora… a me?!!

Qual empietà,

questo mai accadrà!

Nera Nera

buona e bella

amo solo la Nutella,

ma

senza le nocciole

del Turco Imperatore…

(compiaciutissimo mentre accenna grotteschi passi di danza)

Egocàn, Erdocàn, Gengiscàn…

Trumputìn, Tramputèn, Tramputàn…

MUSICAPE

(con aria petulante e guance che scoppiano dal ridere, felice e irridente)

Canta sempre questa lagna?

Ma si crede…

lui cotanto?!

Bolso, tonto e pien di spocchia…

Si è mai visto

nello specchio?

Grigio, basso, un po’ prosciutto,

…ci passa  dalle porte ‘sto farabutto? 

LUI

(Tra sé, furioso, mentre cerca di pulirsi la mano macchiata d’inchiostro)

Guarda qua

che coloraccio

nero nero

che si espande…

Ma che schifo

va dovunque…

Più lo lavo

meno stinge.

Basta acqua..

ci vuol altro!

Varechina, calce o Ace

(allunga la mano sotto il tavolo, prende il flacone di Ace, volge lo sguardo verso il cielo toccandosi la collana simil-rosario con l’altra mano e, poi, grattandosi naso e testa, ispirato e serissimo)

Ave Ninchi!

Razza plena!

Aia Aia!

Dammi pace!

MUSICAPE

(ridendo a crepapelle, piegata in due tenendosi la pancia)

Oh Miel santo!

che risate!!…

Senza vederlo

non son certa

mi crediate…

LEI

(indignata, furente, rossa in viso)

Disgraziato!!

Oh quale orror!…

Più lo osservo, più sragiona…

È demente e senza freno,

non distingue ‘Ace’ da ‘pace’

né ‘travaglio’ da ‘Deaglio’…

Ciel! che nausea che mi dà…

un vero incubo per la società!

Internarlo inver bisogna,

tutti insieme dire BASTA!

Di sardine  ho cornucopia…

ci vuol sol la volontà!

MUSICAPE

(allegra e solidale con Lei, svolazzando vorticosa)

Brava, bene,

il grido giunga

alle orecchie  della gente,

che accorra immantinente

a tappar la cloaca roboante

di questa furia inconcludente…

Brava, bene,

e vvvai…

così!

LUI

(fuori di testa, dal mondo, da tutto, va avanti e indietro per la sala accennando qua e là grotteschi passi di danza)

Cloppete, Cloppete, Cloppete, Clò

Perepe, Perepe, Perepe, Pè

Chi fa per sé fa per tre

Perepe, Perepe, Perepe, Pé

Bella, immortal, benefica

mi arridi o Gloria mia!

(delirante)

…Va’ fuori d’Italia,

va fuori ch’è l’ora,

va fuori d’Italia

va’ fuori stranier!

MUSICAPE

(lo guarda ironica,  e allargando le ali commenta)

È fuori di testa

È fuori di sé!

LUI

(come un ossesso)

Picchia il martello,

squilla sonoro!

W l’Italia!

W il mio coro!

MUSICAPE

(divertita, leggera, con gli occhioni spalancati)

Senti, senti

cosa dice…

Urla, sbraita

e  poi schiamazza…

Nulla dice

e meno sa.

Ma chi spera

che lo ascolti?

Solo i barbari e gli incolti,

i cattivi ed i ruffiani,

le mignotte e i leccaculo

da lui si lascian coglionar…

LUI

(con espressione sconvolta e occhi rivolti al cielo)

Cloppete, Cloppete, Cloppete, Clò

Perepe, Perepe, Perepe, Pè

(saltellando in modo scombinato, storpiando – come se fosse  ubriaco – lo spagnolo)

Mi moscito a la Florecita

MUSICAPE

Mojito!

LUI

Mi  dai a chi? a la Bodeguita…

MUSICAPE

Daiquiri

LEI

(tra sé, disgustata, sempre più sarcastica)

 Ohimé…

‘daiquiri’?!

Harakiri…

è quel che ci vorrebbe per te!

Perepe, Perepe, Perepe, Pè…

Avesse almeno un mestiere…

facesse il calzolaio

(oddio, no, no, la puzza di piè non va),

oppure il muratore

(oddio, no, no senza grembial non fa),

oppure il marinaio

(oddio, no, no dei porti gran terror ha)…

Sfaccendato e bighellone,

ciarlatano e cacaculo,

sbraita, strepita, si sgola,

mente, finge e poi schiamazza.

È codardo e delatore,

ti pugnala se t’abbraccia,

e mentre il tempo corre e passa,

sempre in ozio

ogn’or s’ingrassa!

Dove andremo mai a parar!

Lo dobbiamo subito fermar!

MUSICAPE

(ridendo e motteggiandolo)

Perepe, perepe, perepe, pè…

che melodia degna di un re!

Florecita? Bodeguita?

ma “Hemingwèy”

poi … che cos’è?

Ah ah ah…

chi se ne impippa…

Ah ah ah

chi se se importa…

Basta affanno!

Col  martello

sullo scranno

sempre pronto a fare danno…

Twitta e clicca

chatta e ciarla.

Offende e vulnera

dileggia e  adonta.

Incede e imbroglia

abbaia e  avanza…

Santa pazienza!

Fa cilecca  ad ogni passo

È campion di troppo chiasso

Sbeffeggia e scorreggia…

sembra proprio

un contrabbasso!

Lavorare?! No, no che stanca!

Cazzeggiare… non gli manca!!

LEI

(Scocciata  si rivolge a lui simulando eccessiva sollecitudine)

Allora…

prende

alfine

una …cubana…?

LUI

(sempre più rincoglionito)

WOW!!

Gubana?

Perché no?

Me gusta mucho a mì…

Vera bomba friulana!!

LEI

(nauseata e stufa marcia)

Basta basta,

per pietà!

Levatemelo dai piedi

e dall’interno

questo qua!

Speditelo all’estero,

con quell’altro là

com-pe-ten-tis-simo

quaraquaquà.

(Parodizza sarcastica)

Cloppete, Cloppete, Cloppete, Clò

Perepe, Perepe, Perepe, Pè

Chi fa per sé fa per tre

Perepe, Perepe, Perepe, Pé…

Ehi ehi ehi…

sentite a me:

sono io il più bello che c’è!

Perepe, Perepe, Perepe, Pé

Papeetee, Papeetee, Papeeteeeee…

MUSICAPE

(svolazzandogli intorno, la echeggia con gioia beffarda, infantile feroce)

Papeetee, Papeetee, Papeeteeeee…


In questa nostra epoca caratterizzata, da un lato dalla globalizzazione, dall’altro dalle diversità, l'Associazione Culturale Piazza del Mondo, con le sue attività, propone un dialogo aperto del polo scientifico e di quello umanistico, entrambi declinati nell’ampio spettro delle rispettive possibilità