18 Dicembre 2021 | ||
9:00 pm | a | 10:00 pm |
“Open Italy”: un concerto organizzato dall’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” con Agorart Ensemble alla Sala CARITRO di Trento, sabato 18 dicembre 2021 alle ore 21. Un programma incentrato su autori italiani con opere molto recenti, alcune composte per l’occasione. Interpreti Davide Baldo flauto e ottavino, Emanuele Dalmaso clarinetto, sax e percussioni, Cosimo Colazzo pianoforte.
Open Italy è il titolo di un concerto organizzato dall’Associazione Culturale “Piazza del Mondo”, con Agorart ensemble, che si tiene sabato 18 dicembre alla Sala CARITRO di Trento, interpreti Davide Baldo flauto e ottavino, Emanuele Dalmaso clarinetto, sax e percussioni, Cosimo Colazzo pianoforte.Il programma è incentrato su autori italiani con opere molto recenti, alcune composte per l’occasione (quelle di Bosco, Castellani e Colazzo). Open Italy sta a indicare, quindi, una finestra aperta sulla creatività compositiva italiana, ma anche l’idea che la ricerca vive nell’esperienza dell’apertura, della flessibilità, dell’incrocio delle esperienze.
Ed ecco allora le costruzioni a collage di Lucchi, nel brano Break in Break (1992): il suo combinare materiali e moduli connotati da una specifica impronta percettiva: il gioco delle varie disposizioni, l’evento che parla per sé, lo spiazzamento di giustapposizioni inattese, certe volute divergenze o asimmetrie.
Il pezzo di Agostini – Fusione 1950 – Stella Uranio (secondo studio sull’opera Nanof) (2020-2021) – per sax baritono e percussioni muove dallo stimolo di alcune iscrizioni ritrovate in un manicomio, vergate da un ricoverato. Lo conducono in un’avventura sonora che vuole dire un altro senso del mondo, disperso, fratto o diversamente connesso. In Agostini si evidenzia la volontà di sperimentare un’opera che si apre a ramificazioni estese che trapassano i codici attesi, trasformando l’interprete in un performer polifonico.
In Bosco – In due per sax contralto e pianoforte (2020) – si dà la nota, evidente nella maturità del compositore, di un tempo fluttuante e la predilezione per timbriche morbide. La preziosità del quadro sonoro si realizza in una tela temporale che rilassa le sue maglie e libera risonanze, memorie.
Le macchine compositive di Colombo Taccani – Blank after blank (2016) per sax baritono – sono congegni altamente strutturati e insieme dotati del pregio della levità e dell’ironia. Così ci si addentra nel mondo sonoro dello strumento seguendolo in percorsi che hanno il senso della conoscenza e della scoperta.
Colazzo – nel suo Tarolabyrinthe V (2016-2021), in prima esecuzione nella versione per flauto, sax e pianoforte – si lascia ispirare, come tradisce il titolo, dalla poesia polimorfica, aperta e radicalmente costruita nell’innesto di forme e suoni, che è di Emilio Villa, e che vive di là dal confine delle lingue e della soglia di senso e non senso. Ecco, allora, i complessi e labirintici intrecci di ritmi e poliritmi nel brano di Colazzo, lo scatenamento del gioco a incastri, e talora l’ossessivo – labirintico anch’esso – ritorno della figura su se stessa, quasi senza via d’uscita. Labirinti ovunque: quando prendono la strada del fuori, della scoperta sempre nuova; ma anche quando prendono la strada del dentro, chiusi nella replica del percorso che torna su se stesso.
Possibile prenotazione su Eventbrite: https://www.eventbrite.ie/e/228334995117