Uno degli obiettivi che si dà l’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” è di sostenere le creatività contemporanee, puntando sui giovani (l’iniziativa “Agorà Forum & Sounds”), sviluppando nuove produzioni (proprie e in collaborazione), nel coinvolgimento di artisti affermati, in campo musicale come in altri campi (diversi sono, infatti, i progetti multidisciplinari sviluppati, tra musica e poesia, tra musica e altre arti). In ambito musicale, con l’ensemble in residence dell’Associazione, “Agorart ensemble”, si è data una spinta rilevante verso nuove composizioni, in alcuni casi scritte per l’ensemble o che il gruppo presenta in prima esecuzione italiana o assoluta.
In questo senso si connota il concerto che Agorart ensemble, nella
formazione con Emanuele Dalmaso a sax e percussioni e Cosimo Colazzo al
pianoforte, tiene alla Sala Filarmonica di Rovereto mercoledì 24 novembre alle
ore 21.
Nel concerto si potranno ascoltare due prime esecuzioni assolute, di due
compositori italiani affermati, Antonio Agostini e Gilberto Bosco.
Il pezzo di Agostini muove dallo stimolo di alcune iscrizioni ritrovate in
un manicomio, vergate da un ricoverato. Lo conducono in un’avventura sonora che
vuole dire un altro senso del mondo, disperso o diversamente connesso. In
Agostini si evidenzia la volontà di sperimentare un’opera che si apre a
ramificazioni estese e persino esuberanti, che portano, ad esempio, all’azione
di uno stesso esecutore su più strumenti.
In Bosco si dà la nota, evidente nella maturità del compositore, di un
tempo fluttuante e la predilezione per timbriche morbide.
Gli altri brani in programma sono dello spagnolo Quintero, con le sue
testure complesse ma analogamente riferite a una temporalità liquida; di
Colombo Taccani autore di forme strutturate, con un controllo puntuale delle
possibilità timbriche dello strumento; di Colazzo, con le sue sonorità
preziose, in un tempo sospeso e non lineare.
In programma:
Francisco Martin Quintero – Istanti (2015-2016) per
sax contralto e pianofort
Giorgio Colombo Taccani – Blank after blank (2016)
per sax baritono
Cosimo Colazzo – La curva del respiro (2013) per sax contralto e pianoforte
Antonio Agostini – Fusione 1950 – Stella Uranio (secondo studio sull’opera Nanof) (2020-2021)
per sax baritono e percussione – prima esecuzione assoluta
Gilberto Bosco – In due (2019-2020) per sax contralto e pianoforte – prima
esecuzione assoluta
Ci sono compositori, nell’ambito della musica d’avanguardia, che dubitano di una razionalità volta soltanto ad analisi e progresso, e dichiarano, con le loro opere, l’esigenza di un diverso rapporto rispetto al suono, al silenzio, all’alterità spesso inconoscibile.
Di questo tratta un concerto – nell’ambito della manifestazione “Meditazione e comunità” organizzata dall’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” – tenuto da Agorart ensemble (nella formazione con Davide Baldo a flauto e ottavino, Emanuele Dalmaso a sax e clarinetto, Cosimo Colazzo al pianoforte) alla Sala Filarmonica di Rovereto lunedì 22 novembre alle ore 21. Con musiche di Giacinto Scelsi, Morton Feldman e Karlheinz Stockhausen.
Il concerto – dal titolo significativo: “Meditazioni sonori, silenzi assordanti” – tratta di autori che, nel loro percorso creativo, hanno vivamente sentito il tema di una spiritualità che vuole estendere l’umano verso un suono più ampio e cosmico che tange la dimensione del silenzio assordante di Dio.
Così in Scelsi,
per il quale il suono, vissuto di là
dalle convenzioni abituali, è un campo
di scoperta ed esplorazione. Non è nella proliferazione delle articolazioni
che si rivela un senso, ma in un atto di riduzione che in questa forma apra
mondi. Con segni evidenti già nelle opere degli anni ’50 del secolo scorso.
In Stockhausen
l’invocazione all’oltre, all’eterno, a una temporalità che di tanto travalica
l’uomo, cavalcando, invece, galassie e lontane costellazioni di stelle,
attraversa una vita di sperimentazione
che è fatta, da una parte, di meditazione, dall’altra di strappi dal sé,
energia e volontà. L’ottavino, nel suo pezzo, è rovello, ossessiva domanda,
urlo di invocazione, urto e dissonanza.
Feldman è la sottigliezza di un suono che è tutt’uno con una ricerca
interiore, di una pura risoluzione nell’Altro, in Dio. Gesto rivolto verticalmente verso l’Alto, fuori da progetti e relazioni:
punta estrema dell’anima che si dà come suono, quel suono ricercato intensamente, in massima concentrazione.
L’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” ha programmato una serie di eventi intorno al tema
di “Meditazione e comunità”,
indagato storicamente e per come torna attuale in tempi di estrema
laicizzazione ma anche di crisi della modernità e della fiducia nel progresso
continuo.
Tra questi eventi anche alcuni concerti. Un primo concerto si tiene domenica 21 novembre, alla Biblioteca Civica di Rovereto, alle ore 11, e mette insieme la grande tradizione del canto gregoriano, per come risulta nel patrimonio culturale rinvenibile in Trentino, emusiche contemporanee che questa tradizione hanno inteso rileggere. Con Gruppo Vocale Feininger e Agorart ensemble.
Il Trentino è
ricco di un patrimonio culturale che richiama l’attenzione di studiosi e musicologici attratti da codici musicali dalle origini molto antiche.
Si pensi ai Codici quattrocenteschi che sono
custoditi presso il Castello del Buonconsiglio. Non sono i soli. Vi sono
anche altri depositi culturali. Tra questi anche un Prosario Domenicano del XV secolo che è stato raccolto presso la Badia
di San Lorenzo a Trento. Si tratta di un repertorio di Sequenze gregoriane
raccolto a scopi liturgici.
Nella prima parte del concerto sarà dato spazio a brani che fanno parte del Prosario
Domenicano della Badia, risalenti a secoli diversi, comunque all’epoca
medioevale.
Nella seconda parte del concerto il gruppo vocale dialoga
con un gruppo strumentale e prendono corpo alcune rivisitazioni di quel repertorio, che alcuni compositori (Armando
Franceschini, Roberto Gianotti, Cosimo Colazzo) trasformano alla luce della
propria sensibilità e di un punto prospettico che è quello di un altro momento
storico.
Armando
Franceschini ritrova nel canto
gregoriano uno specchio della propria vocazione a un’espressività raccolta e
sottratta, molto essenziale, e nel contempo espressiva. Roberto Gianotti rivive il gregoriano in un respiro naturale della
musica, che muove per onde e seguendo le curve del canto. Cosimo Colazzo utilizza il materiale diatonico della sequenza in
moduli ritmici e poliritmici che sostanziano musicalmente le pronunce di
giubilo del testo, con una musica incisiva e ricca di movimento.
L’originale riscrittura per il teatro di Viola di mare trasforma il romanzo del siciliano Giacomo Pilati Minchia di re in un intenso monologo, dove l’attrice, in abiti maschili, rivive l’incredibile storia di Pina, la donna che si traveste da uomo per amore.
Questa splendida opera teatrale, di e con Isabella Carloni, produzione “Rovine circolari”, approda a Rovereto, nel programma di iniziative dell’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” per il suo progetto “Storie di genere”, incluso, inoltre, nel programma del Comune di Rovereto – Assessorato alla Cultura e Pari Opportunità – dal titolo “Non è il destino”, serie di iniziative culturali volte a sensibilizzare contro la violenza sulle donne (dal 5 novembre al 10 dicembre).
Nel monologo Viola di mare, Pina, in un mondo incapace di accogliere la diversità, per conquistare la sua libertà, sarà costretta a camuffare se stessa, a vivere ogni giorno come fosse una sfida.
Il prezzo della sua ribellione sarà un irrimediabile esilio da sé e un
incespicare dentro abiti estranei, che le si appiccicheranno addosso come una
seconda pelle, spingendola anche in territori sconosciuti e imprevisti. In una
sorta di epica contemporanea i quadri della vicenda delineano un percorso, non
sempre progressivo, che è anche uno sprofondare dentro di sé e un fare i conti
con la propria coscienza.
Isabella Carloni
Debutta in scena a Bologna diretta da Marco Baliani: l’impronta
etica del suo teatro resterà una traccia presente in tutto il suo percorso
teatrale. Inizia un periodo di intensa attività professionale con artisti e
registi della scena contemporanea: con Carlo Cecchi nella Hedda
Gabler, accanto ad Anna Bonaiuto, in produzioni con Marco Baliani,
(tra cui l’originale messa in scena del Peer Gynt a Milano al Teatro
dell’Elfo) con Toni Servillo ne Il Misantropo accanto a JajaForte, con Elio De Capitani, nel Roberto Zucco e ne: I
Turcs ‘tal Friul con Lucilla Morlacchi, dove canta le composizioni
di Giovanna Marini, con Giancarlo Sepe nell’originale ..E
ballando ballando. A Bologna fa parte dei Teatri di vita, diretta da Andrea
Adriatico in numerose produzioni, fra cui la Madame De Sade e 6.
Partecipa ai maggiori Festival del teatro italiani (S.Arcangelo di Romagna,
Volterra Teatro, Drodesera, Inteatro Polverigi, Festival dell’Amiata) e a
Festival, rassegne e residenze all’estero (Berlino, Parigi, Bucarest, Skopie,
alla Fonderie di Le Mans).
Vince il Premio Iceberg a Bologna con la sua GIOVANNA, con cui sarà
finalista al Premio Scenario e sarà scelta per rappresentare la Regione Emilia
Romagna alla Biennale dei Giovani del Mediterraneo a Lisbona. Franca Rame
sceglierà lo spettacolo per il suo Palcoscenico delle donne a Milano. Produce
originali creazioni teatrali caratterizzate da un particolare sguardo sul
femminile, come i tre studi dedicati alla figura di Circe.
Collabora con il Teatro Stabile delle Marche, diretta da Giampiero
Solari, Massimo Navone, Monica Conti, Luigi Moretti e di nuovo da Carlo Cecchi
con il quale è stata la madre nell’ultima versione de “I sei personaggi di
Pirandello”.
Nelle Marche incontra anche Valerio Binasco per una seminario di
specializzazione e Marinella Anaclerio che la dirige ne “Il bugiardo” accanto a
Flavio Albanese.
Dal 2000 al 2013 è stata docente del Corso di vocalità e tecniche di
narrazione alla Scuola di teatro del Teatro Stabile delle Marche, dove ha
realizzato numerose messe in scena con gli allievi-attori, elaborando
un’originale forma di teatro epico-musicale: Canti a méte, 2 Studi sull’Opera
da tre soldi di Bertold Brecht, Dormono sulla collina, dedicato a de André e Il
ratto dal serraglio ispirato all’opera di Mozart, Storie del bosco viennese da
Von Horvath, A rimirar le immancabili stelle, ispirato a West Side story.
Nelle Marche ad Osimo incontra le cantanti e ricercatrici statunitensi
Marianna Brilla e Lisa Paglin, specialiste della voce. Lo studio e la
collaborazione dal 2004 con il loro Centro di specializzazione della voce e la
co-fondazione nel 2007 del New Voice Studio Italia, segnano anche l’incontro
con un approccio organico alla vocalità.
Inizia un’originale ricerca sulla drammaturgia della voce dalla quale sono
nate le più recenti creazioni di teatro-musicale: il concerto teatrale
INVENTARIO DELLE COSE CERTE con la regia di Marco Baliani e le musiche di Carlo
Boccadoro e Filippo del Corno dei Sentieri Selvaggi di Milano, il concerto VIA
DEI DOLLARI, dove debutta in veste di cantautrice con le musiche originali
della Contradamerla.
Torna a Napoli per il “Don Giovanni ritorna dalla guerra”, accanto a
Remo Girone, come attrice e cantante diretta da Carlo Cerciello e dal Maestro
Paolo Coletta: vincerà per lo spettacolo il premioGirullà 2009
come miglior attrice non protagonista.
Per Armunia fa parte del progetto “L’essere umano perfetto” per
la regia di Oscar De Summa e di nuovo con i Teatri Uniti di Napoli sarà
co-protagonista del “Processo a Maria di Testori” per la regia di
Andrea Renzi.
Contemporaneamente è apparsa in varie serie televisive per RAI 2 e RAI 3,
diretta da Cristiano Celeste e Stefano Amatucci come protagonista di puntata ne
La Squadra, da Riccardo Donna in Nebbie e delitti e da Gianni
Lepre in Fine secolo) e in radiodrammi per RADIO 2 (Radiobellablu
di Massimo Carlotto per la regia di Sergio Ferrentino).
Nel 2010 fonda l’Associazione Rovine Circolari con la quale produce
i suoi ultimi lavori di cui è autrice e interprete:
VIOLA DI MARE, la sua riscrittura
per il teatro ispirata al romanzo “Minchia di re” di G.Pilati (ed. Mursia). Lo
spettacolo vince la selezione per il Festival del teatro italiano a New York
InScena! 2015 e viene presentato alla serata inaugurale alla Casa Italiana
Zerilli Marimò, al Brooklin College e al Bernie Wohl Center at Goddard
Riverside.
IMPERDONABILE il primo studio
dedicato a Cristina Campo, presentato a “Palpitare di nessi”, la rassegna del
Teatro Rebis
45 GIRI – A SIXTIES HOUSEWIFE, il
concerto-cabaret con Giovanni Seneca alla chitarra e Francesco Savoretti alle
percussioni
SIOS-BOULE’, la co-produzione con
il Crogiuolo di Cagliari, con cui torna ad occuparsi del pensiero di Joyce
Lussu, presentata in anteprima per il Cedac – circuito regionale sardo.
ALDA MERINI. I BEATI ANNI DELL’INNOCENZA, di cui è
interprete, diretta dal giovane regista e autore Antonio Lovascio.
I TAMBURI DELL’IMPERATORE di cui è
autrice e interprete, con la drammaturgia visiva e sonora di Marianna de
Leoni e Claudio Rovagna di Specchi Sonori
La sua versatilità vocale le permette di attraversare diversi territori performativi,
unendo la tecnica raffinata dello strumento vocale dal vivo all’impiego
registrato della voce in:
PER ASPERA (Rai Trade) il
disco di Giovanni Seneca e il suo ensemble, per il quale ha inciso alcune
originali interpretazioni di atmosfera mediterranea, presentato dal vivo in
Albania, al Forum delle città dell’Adriatico e al Festival di Sarajevo 2009.
CLIVAGGI il progetto
multimediale della dott.ssa Maria Elia (Ancona e Senigallia 2011).
IL FILO BIANCO performance
vocale all’ISPF – International Self-Publishing Festival 2013 a Senigallia.
VOGLIO UN CUORE PRONTO A OGNI COSA, performance
vocale dalla traduzione di Stella Sacchini del Libro III delle Argonautiche di
Apollonio Rodio Il sogno di Medea (Testo a fronte – Ed. Marcos y
marcos), con Eolo Taffi al basso elettrico.
FUORI POSTO, performance
multimediale dal romanzo di Stella Sacchini (Coazinzola press) con Dario
Cesarini alla chitarra elettrica e le immagini di Micaela Zuliani.
Con Rovine Circolari crea intanto anche interessanti progetti culturali
intrecciando il suo lavoro d’interprete e autrice a quello di pedagoga e
formatrice:
GLI OCCHI DEGLI ASINI dedicato alla
figura di Joyce Lussu, creato per il Centro Cultura Canto di Osimo, in
collaborazione con la Biblioteca Joyce Lussu di Moie, è vincitore del Bando
Leggere il ‘900 della Provincia di Ancona.
IL VELO, una ricerca
artistica, antropologica, sociologica e letteraria sull’incontro tra comunità e
sull’accoglienza delle diverse culture, è vincitore del bando Cohabitat della
Provincia di Ancona.
Ri-VELATE, progetto nato da IL
VELO, creato con Andrea Marinelli.
LO SGUARDO RUBATO, spettacolo musicale
con Christian Riganelli alla fisarmonica.
Dal 2011 al 2014 è artista residente e docente al corso post Laurea della Scuola Italiana del Middlebury College – USA a Middlebury (Vermont) e Mills (California).
LOCANDINA Viola di mare (JPEG) (PDF) PROGRAMMA DI SALA Viola di mare (PDF) LOCANDINA Non è il destino (PDF)
La modernità ci ha trasmesso un pensiero funzionale che mette in parentesi le persone. Ha promesso la felicità e il benessere, ma ha portato anche squilibri, ingiustizie, catastrofi ecologiche e una grande dispersione interiore e spirituale, sia religiosa sia laica. Si sono tentate, tuttavia, risposte, per vivere diversamente nella e con la modernità mediante diverse modalità di meditazione spirituale e interiore. Nella giornata di studi si affronteranno questi temi attraverso importanti exempla.
Se ne parla in una giornata di studi organizzata dall’Associazione Culturale Piazza del Mondo, in programma sabato 20 novembre, presso la Biblioteca Civica “Tartarotti” di Rovereto, Sala Universitaria del Palazzo dell’Annona, con interventi in mattinata dalle 10 alle 13, e nel pomeriggio a partire dalle 16.
Alla giornata di studi sono collegati inoltre due concerti. Uno nella mattinata di domenica 21 novembre alle 11 sempre alla Biblioteca Civica “Tartarotti” con il Gruppo Vocale “Feininger” e Agorart ensemble con un programma che giustappone canto gregoriano e musica d’oggi, e un altro lunedì 22 novembre alle 21 alla Sala Filarmonica di Rovereto, con Agorart ensemble, e musiche di Stockhausen, Scelsi e Feldman.
Nella serata del 20 viene offerta anche una pièce teatrale, Viola di mare di e con Isabella Carloni, alla Sala Filarmonica di Rovereto alle ore 21.
Il canto gregoriano nasce, si definisce e si sviluppa a partire dall’alto medioevo all’interno dei conventi, come arte funzionale alle scansioni del tempo religioso e delle sue liturgie, ma anche come prodotto culturale creativo, frutto di un pensiero volto alla bellezza declinato a seconda delle comunità e dei contesti storico-geografici.
Oggi, nella nostra società, ci sono esempi di comunità, anche laiche, votate ai valori del raccoglimento interiore, della diffusione culturale contra le continue crisi in cui siamo immersi. A questo proposito ci si soffermerà sul caso della Comunità legata alla Fondazione Nuova Società, di cui parlerà uno dei fondatori, Pasquale Bazzoli
Due interventi saranno dedicati a un simbolo internazionale di comunità spirituale: la Rothko Chapel (Houston, USA). Uno spazio sacro, luogo di romitaggio dell’oggi, inaugurato nel 1971-72, realizzato grazie ai mecenati De Menil, fautori di un cattolicesimo progressista e ecumenico. Spazio di meditazione aperto a tutte le religioni e radicalmente aconfessionale: luogo ideale di approfondimento interiore. Concepita in forma ottagonale dall’architetto Philip Johnson per accogliere quattordici grandi tele del pittore Mark Rothko, è stata infine celebrata dalla musica del compositore Morton Feldman. Ne parleranno, per la musica, Cosimo Colazzo (Conservatorio di Trento), e per l’architettura Pietro Valle (Politecnico di Milano)
Gli interventi di Storia tratteranno: della tradizione del canto gregoriano; dei Codici musicali quattrocenteschi conservati nel Castello del Buonconsiglio a Trento; del Prosario domenicano del XV secolo della Badia di San Lorenzo a Trento; dell’esperienza di Laurence Feininger, creatore a Trento di una comunità allargata votata al canto religioso e alla salvaguardia della tradizione della musica sacra e del canto gregoriano. I tre interventi saranno rispettivamente di Marco Gozzi (Università di Trento), Roberto Gianotti (Conservatorio di Trento), Giuseppe Calliari (musicologo e scrittore).
In conclusione il Linceo, professore Emerito Paolo Cherchi racconterà dell’importanza storica di San Colombano – a cui è intitolato l’eremo presso Rovereto risalente all’VIII secolo – e del monachesimo irlandese nel salvare la cultura europea dopo il dissolvimento dell’impero romano e le invasioni barbariche.
Il concerto di domenica 21 novembre (Biblioteca Civica Rovereto, h. 11, con Gruppo Vocale Feininger e Agorart ensemble) propone alcune Sequenze gregoriane dal Prosario domenicano del XV secolo della Badia di San Lorenzo a Trento accanto a alcune opere contemporanee che le hanno rilette (Armando Franceschini, Roberto Gianotti, Cosimo Colazzo)
Il concerto di lunedì 22 novembre (Sala Filarmonica Rovereto, h. 21, Agorart ensemble) propone opere di compositori fortemente sensibili al tema della ricerca spirituale, quali Stockhausen, Feldman, Scelsi.
Inoltre, nella serata di sabato 20 novembre (Sala Filarmonica Rovereto h. 21), il pubblico del Convegno potrà assistere a una performance teatrale Viola di mare, di e con Isabella Carloni, organizzata da “Piazza del mondo” nell’ambito di un altro progetto, “Storie di genere”, rappresentazione di una vita interiore alla ricerca della propria identità.
10:00 | Saluti delle Autorità e della Presidente dell’Associazione
10:30 | Cosimo Colazzo (Conservatorio di musica di Trento), Le meditazioni sonore di Morton Feldman
11:15 | Pietro Valle (Politecnico di Milano), Rothko Chapel. Ascesi o interazione?
12:00 | Pasquale Bazzoli (Fondazione Nuova Società), Eremi e silenzio. Meditazione e comunità
16:00 | Marco Gozzi (Università di Trento), Roberto Gianotti (Conservatorio di musica di Trento), I codici musicali quattrocenteschi del Castello del Buonconsiglio e il Prosario domenicano della Badia di San Lorenzo a Trento
16:45 | Giuseppe Calliari (musicologo), La comunità corale di Laurence Feininger
17:30 | Paolo Cherchi (Professore emerito Università di Chicago, Accademico dei Lincei), Monachesimo e cultura europea: il caso di San Colombano. Intervento online.
GRUPPO VOCALE FEININGER (R. Gianotti, M. Gozzi, S. De Salvo) e AGORART ENSEMBLE (D. Baldo flauto, E. Dalmaso clarinetto, M. Grott sax, G. Calliari viola, T. Revolti violoncello, M. Pedrotti percussioni, C. Colazzo direttore)
Sequenze gregoriane da un Prosario domenicano del XV secolo della Badia di San Lorenzo in Trento e Musiche di A. Franceschini, R. Gianotti, C. Colazzo
CONCERTO – SALA FILARMONICA ROVERETO – LUNEDI’ 22 NOVEMBRE 2021 ORE 21:00
AGORART ENSEMBLE (D. Baldo flauto e ottavino, E. Dalmaso sax e clarinetto, C. Colazzo pianoforte)
Musiche di G. Scelsi, K. Stockhausen, M. Feldman
TEATRO – SALA FILARMONICA ROVERETO – SABATO 20 NOVEMBRE ORE 21:00
Lopes-Graça rappresenta una vicenda esemplare, protesa alla bellezza artistica e insieme a giustizia e democrazia, contro tutti i fascismi
Fernando Lopes-Graça. Compositore, resistente, antifascista.Concerto Pianisti Cosimo Colazzo e Maria Rosa Corbolini. Con interventi critico-musicologici di Giuseppe Calliari
SALA FILARMONICA ROVERETO – GIOVEDI’ 18 NOVEMBRE 2021, ORE 21:00
Lopes-Graça è compositore di grande cultura e capacità di invenzione musicale. La straordinaria qualità della scrittura si unisce a un’intenzione viva di impegno sociale e politico, che, nel contesto in cui visse, il Portogallo di Salazar e la dittatura che nel Paese perdurò per più di quarant’anni, diviene lotta di resistenza antifascista.
Esempio di straordinaria resilienza fu in carcere in diverse occasione, esclusi dagli incarichi pubblici, a un certo punto escluso dalla possibilità di insegnare la musica anche privatamente, non abbandonò mai la composizione, come anche la lotta politica clandestina.
Musica, arte e politica in lui si integrano in un’esemplare vicenda che si rende messaggio potente e significativo, di bellezza artistica e di passione per giustizia e democrazia.
La sua opera trae linfa dai repertori della musica contadina per elaborare un linguaggio personale che amplia la modalità originaria verso innesti dissonantici, polimodalità, intermodalità.
Offre così una voce moderna e progressiva a quel popolo contadino che il regime fascista tacitava o rivestiva della sola voce della propaganda.
In programma:
Cinco Nocturnos (1959) para piano
Melodias Rústicas Portuguesas (1979) – 3° caderno para piano a quatro mãos
In memoriam Béla Bartók(1960-75) para piano
Prelúdios(1950-55) para piano
Viagens na minha terra (1953-54) para piano
Cosimo Colazzo, pianista, compositore e direttore d’orchestra, è docente di Composizione al Conservatorio di musica di Trento, di cui è stato direttore dal 2005 al 2011. Le sue composizioni sono eseguite in festival in Italia e all’estero da interpreti di prestigio, e sono pubblicate da RAI.com. E’ autore di una monografia di riferimento sull’opera di Fernando Lopes-Graça pubblicata dalle edizioni LIM (Lucca, 2019)
Maria Rosa Corbolini, pianista, già docente al Conservatorio di musica di Trento, si è affermata in importanti Concorsi ed è protagonista di concerti come solista e in formazioni cameristiche. Ha partecipato alla realizzazione di un doppio CD dedicato a Lopes-Graça, pubblicato da LIM editrice.
Giuseppe Calliari, musicista, docente, scrittore, poeta, divulgatore, è tra le figure intellettuali di rilievo nel panorama culturale. Autore di testi e libretti per musica, ha pubblicato saggi musicologici tra cui assumono rilievo una monografia dedicata all’opera di Ferruccio Busoni, la curatela degli scritti di Andrea Mascagni.
All’interno della manifestazione “Resistenza e resilienza” organizzata dall’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” di Rovereto, anche quest’anno si svolge “Agorà Forum & Sounds”, incubatore di ricerca creativa dedicato a giovani compositori, consistente in workshop, laboratori, incontri tra i compositori e con interpreti. Il tutto finalizzato alla produzione di nuove opere.
Si è lavorato intensamente da settembre a novembre, componendo e collaborando con Agorart ensemble, il complesso
strumentale che è sorto nel contesto dell’Associazione “Piazza del Mondo”,
composto da musicisti molto noti nell’ambiente della contemporanea: Emanuele Dalmaso (sax e clarinetti), Davide Baldo (flauti), Mattia Grott (sax e elettronica).
Lo spirito che anima “Agorà Forum & Sounds” è
quello del confronto, del lavoro comune, del dibattito delle
proprie esperienze e intenzioni. Piuttosto che il lavoro nel chiuso del proprio
studio, si valorizza il dialogo tra gli
artisti, il rapporto, nell’idea che si impara molto mettendosi in
discussione e discutendo all’interno di un gruppo animato da una comune volontà
di lavoro, impegno, approfondimento.
Seminari di musica contemporanea sono stati tenuti dai
componenti di Agorart ensemble. Una
funzione di coordinamento è stata svolta dal compositore Cosimo Colazzo. I
compositori si sono riuniti a periodicità settimanale. Sino alla conclusione
delle opere in lavorazione. Che ora vengono presentate in pubblico, in un
concerto che si terrà mercoledì 10
novembre alle ore 21 presso la Sala Filarmonica di Rovereto.
Il gruppo di giovani compositori che hanno partecipato all’edizione di quest’anno è composto da: Daniele Grott, Giacomo Mazzucchi, Irene Metere, Tommaso Saturnia, Francesco Castellani, Sebastiano De Salvo.
In questa nostra epoca caratterizzata, da un lato dalla globalizzazione, dall’altro dalle diversità, l'Associazione Culturale Piazza del Mondo, con le sue attività, propone un dialogo aperto del polo scientifico e di quello umanistico, entrambi declinati nell’ampio spettro delle rispettive possibilità