14 Aprile 2023 | ||
8:30 pm | a | 10:00 pm |
Un concerto importante per Agorart ensemble, formazione che si occupa di musica contemporanea e del ‘900, ensemble in residence dell’Associazione Culturale “Piazza del Mondo” di Rovereto, con all’attivo numerosi concerti, in Italia e all’estero, e soprattutto molte prime esecuzioni, anche per collaborazioni specifiche con compositori. Come il caso per questo concerto che tiene a Siviglia, sabato 15 aprile 2023, alle ore 20:30 all’Auditorium del CICUS (c/ Madre de Dios, 1), nell’ambito della Stagione di musica contemporanea organizzata da CICUS dell’Università di Siviglia, Zahir ensemble, Conservatorio Superior de Musica “M. Castillo” di Siviglia. Infatti viene eseguita un’opera scritta appositamente per Agorart ensemble da Francisco M. Quintero, compositore spagnolo tra i più noti e prestigiosi, vincitore del Premio Reina Sofia. Come prestigioso è l’altro compositore spagnolo in programma César Camarero, Premio Nazionale di Composizione, e autore di una musica molto originale, sofisticata, nell’attenzione a tempo, suono silenzio. In programma ci sono anche due opere di Cosimo Colazzo, recenti, “Le inquietudini intorno II” e “Tarolabyrinthe V”. Con queste, altre due composizioni, un’opera di Giorgio Colombo Taccani e un’opera di Connesson. Il programma si connota per le caratteristiche di una ricerca sonora frutto di meditazione e introflessione, in Camarero. Per una vasta apertura di orizzonti sonori in Quintero, dalle atmosfere intimo-riflessive a esplosioni eruttive, a sprofondamenti come abissali. Un gusto cross-over, ammiccante a muraglie sonore techno, in Connesson. Mentre in Colazzo troviamo un gusto per inneschi poliritmici molto complessi, e incrudelite sonorità (in “Le inquietudini intorno II); il senso di un gioco raffinato di trasparenze in intelaiature sempre poliritmiche (in “Tarolabyrinthe V”). Giorgio Colombo Taccani risalta per energia, forza, potenza sonora, esuberanza quasi improvvisativa. Un concerto che perciò trascorre molte atmosfere, volto a esaltare la bellezza sfolgorante del suono, sia quando si raccoglie in intima sottrazione, come quando si volge all’aperto ed esplode intorno.